La recente riforma del codice della strada ha introdotto importanti modifiche che riguardano non solo i veicoli ma anche i pedoni, i neopatentati e l’uso dei dispositivi di sicurezza. Le nuove norme mirano a migliorare la sicurezza stradale e a ridurre i rischi di incidenti, mettendo in particolare risalto la protezione dei pedoni e l’adozione di misure preventive per evitare comportamenti rischiosi alla guida.
1. Le Auto per i Neopatentati: Più Potenza ma con Regole più Severe
Una delle principali novità riguarda i neopatentati, che potranno ora guidare veicoli più potenti rispetto al passato. In particolare, la riforma innalza il limite di potenza a 75 kW per tonnellata per le auto normali, e a 105 kW per tonnellata per i veicoli elettrici o ibridi plug-in (categoria M1). Tuttavia, questa maggiore libertà è accompagnata da restrizioni più rigide: i neopatentati dovranno rispettare regole più severe per infrazioni al codice della strada, con decurtazioni dei punti raddoppiate e periodi di sospensione della patente più lunghi.
2. Protezione dei Pedoni: Zone Riservate e Obbligo di Fermarsi alle Strisce
Un altro aspetto significativo della riforma riguarda la protezione dei pedoni, con l’introduzione di nuove misure per aumentare la sicurezza nelle aree urbane. Tra queste, le zone di attestamento ciclabile, che sono spazi riservati ai ciclisti, si trovano davanti alla linea di arresto dei veicoli ai semafori. Questo permette ai ciclisti di posizionarsi in modo più sicuro, lontano dai pericoli degli angoli ciechi dei veicoli. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo per i conducenti di fermarsi sempre alle strisce pedonali, anche se il pedone non ha ancora iniziato ad attraversare. La mancata precedenza comporta sanzioni che vanno da 167 a 665 euro e la decurtazione di 8 punti dalla patente.
Per i pedoni, la riforma introduce anche l’obbligo di installare segnalazioni acustiche nei semafori e guide tattili lungo gli attraversamenti per facilitare l’orientamento delle persone con disabilità.
3. Controlli Più Severi per l’uso del Telefonino e l’Alcol alla Guida
La riforma ha inasprito le sanzioni per l’uso del telefonino alla guida. Le multe possono variare da 250 a 1.000 euro, con sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. In caso di recidiva, l’importo della multa aumenta e arriva fino a 1.400 euro, insieme alla decurtazione di 5 punti. Inoltre, per i recidivi, è prevista una sospensione del permesso di guida da 1 a 3 mesi, che può arrivare fino a 120 giorni se si hanno meno di 20 punti.
In tema di alcol, la riforma prevede che chi guida con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l affronti sanzioni che vanno da 543 a 2.170 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso supera gli 0,8 g/l, le multe possono salire fino a 3.200 euro, con l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico supera 1,5 g/l, le sanzioni arrivano fino a 6.000 euro, con arresto da 6 mesi a un anno e confisca del veicolo.
4. Introduzione dell’Alcolock: Misura Preventiva per i Recidivi
Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione dell’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio dell’auto se il conducente ha assunto alcol. Chi sarà condannato definitivamente per guida in stato di ebbrezza con un tasso superiore a 0,8 g/l dovrà installarlo a proprie spese. Il dispositivo obbliga il guidatore a soffiare nell’apparecchio prima di partire e, se rilevata una traccia di alcol, il motore non si avvierà. L’obbligo di installare l’alcolock durerà da 2 a 3 anni, a seconda del tasso alcolemico rilevato.
5. I Test Salivari: Tolleranza Zero per le Droghe alla Guida
Un’altra misura introdotta dalla riforma è la possibilità di sottoporre i conducenti a test salivari antidroga. Questi test, che possono essere effettuati direttamente sul posto, non richiedono che gli agenti riscontrino uno stato di alterazione evidente nella guida, ma basta una traccia di sostanza stupefacente per far scattare la sanzione. Non esistono soglie di tolleranza come per l’alcol: anche una minima traccia di droga rilevata nei test salivari porta a sanzioni. Questo sistema mira a contrastare la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti in modo rapido ed efficace.
6. Gli Autovelox: Le Regole Rimangono Ambigue
Nonostante le modifiche apportate alla riforma, il problema degli autovelox non è stato completamente risolto. La riforma non ha affrontato la questione giuridico-tecnica riguardante l’omologazione e l’approvazione di questi dispositivi. Gli autovelox potranno essere utilizzati solo su strade con limiti di velocità ben definiti, che non siano inferiori a 30 km/h sugli itinerari ciclopedonali e a 50 km/h su strade urbane di scorrimento e su quelle con più corsie. Tuttavia, la mancanza di un decreto ministeriale che stabilisca chiaramente le regole ha lasciato aperta la questione.
Conclusioni: Sicurezza Stradale Rafforzata per Tutti
La riforma del codice della strada segna un passo importante verso una maggiore sicurezza stradale, non solo per i conducenti ma anche per i pedoni, i ciclisti e gli utenti più vulnerabili. Con misure più severe per chi guida sotto l’effetto di alcol o droghe, e con nuove tutele per chi si sposta a piedi o in bicicletta, l’obiettivo è quello di ridurre il numero di incidenti e rendere le strade più sicure per tutti. L’introduzione dell’alcolock, l’uso dei test salivari e l’obbligo di fermarsi alle strisce pedonali sono segnali di un cambiamento profondo nella gestione della sicurezza sulla strada.

